
Non passa giorno che non si senta parlare di guerra, attualmente combattuta (Ucraina ), o in potenziale divenire (Taiwan). In questi conflitti si tendono ad usare armi sempre più sofisticate e distruttive, fino a ipotizzare perfino l’impiego di armi nucleari tattiche o di altre armi di distruzione di massa. Tutti questi conflitti, sembrano alimentati, sia tra i comuni cittadini che tra i militari, da un superato e malcompreso sentimento di patriottismo.
Oltre che appassionato di storia, sono stato anche io un militare in passato. Conosco quindi bene, le dinamiche e i modi di pensare propri non solo del mondo militare. Modo di pensare che, se pure con varie sfumature, è comune a più o meno tutti gli eserciti contemporanei di ogni grandezza e livello qualitativo. La principale motivazione di ogni soldato che si ritenga onesto, è un senso del dovere e di legittimazione che si richiama alla fedeltà alla propria patria e al senso di appartenenza a qualcosa più grande di sé. Cosa in sé nobile. Ma oggi il mondo è molto cambiato e con esso il concetto stesso di patria. Se ieri la patria, in nome di cui eventualmente sacrificarsi, era la propria nazione, oggi è il mondo. La fedeltà di ogni buon cittadino deve essere verso il mondo e solo in via subordinata verso la nazione, la regione o il comune di appartenenza.
IL PERCHE’
Partendo dal Novecento e avvicinandoci ai nostri anni, non possiamo non notare che il benessere di ogni persona dipende in misura sempre minore da dinamiche locali, e sempre maggiore da dinamiche che si allargano all’intero pianeta. Ieri bastava essere cittadini del comune o della nazione del nostro cuore, per stare bene. Oggi senza le risorse (o i beni e i servizi) importate da altri paesi, non possiamo pensare di avere una buona qualità della vita.

I mutamenti climatici non sono contrastabili a livello di singola nazione, ne altri tipi di calamità naturali come l’impatto di un asteroide.
Anche limitandoci alla sola economia, consumiamo gas e petrolio russo, così come altri beni cinesi, o servizi che provengono dagli Usa o da altri Paesi. Ormai , ci piaccia o no, ogni nazione è fittamente interconnessa e interdipendente da tutte le altre, sia pur in diversa misura. Se abbiamo un dovere di fedeltà verso la patria, questa ormai è diventata l’intero pianeta, e solo in via subordinata la nazione dove viviamo. Dunque, visto che oggi la patria è il mondo, al mondo dobbiamo la nostra fedeltà.

Più questo semplice concetto sarà diffuso, meno saranno i crimini verso l’umanità compiuti in ogni guerra, fino a minare alle fondamenta una buona parte delle dinamiche che portano ad ogni conflitto armato. Questo è un concetto che riporta non solo all’influenza delle pubbliche opinioni sulle decisioni dei governi, ma realizza sia pure in via embrionale un processo di intelligenza collettiva, che oggi è necessario quanto mai incentivare, per poter sperare in un futuro migliore.
Se riconoscete del valore in questi concetti, vi prego di diffonderli a vostra volta, facendoli conoscere nel miglior modo a più persone possibili. Un cambiamento nel modo di pensare di un singolo uomo, se trasmesso, può portare al cambiamento nel modo di pensare di una grande massa di persone, e alla fine al miglioramento di una intera nazione.
Ermanno Cavallini
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La famosa lezione della centesima scimmia !!!
Se un numero sufficiente di persone, ovvero una “massa critica”, sperimenta una stessa esperienza, ad un certo punto si produrrà lo stesso fenomeno transpersonale che si é verificato fra le scimmie giapponesi, e tutta l’umanità sperimenterà una trasformazione !
Grazie del tuo sostegno Alberto, in effetti penso che le idee positive debbano agire un po come un meme. se rimbalzeranno e verranno amplificate da ogni persona intelligente con cui entrano in contatto, queste finiranno per influenzare l’intera opinione pubblica , e quindi sia pur con i dovuti tempi miglioreranno il mondo. La responsabilità di ognuno di noi è trasmettere o meno ad altri questi concetti.
Condivido ogni parola. Diffondere questi pensieri è un dovere per chiunque ha la consapevolezza del processo evolutivo etico in corso. Grazie.
Grazie del tuo sostegno Claudio, in effetti penso che le idee positive debbano agire un po come un meme. se rimbalzeranno e verranno amplificate da ogni persona intelligente con cui entrano in contatto, queste finiranno per influenzare l’intera opinione pubblica , e quindi sia pur con i dovuti tempi miglioreranno il mondo. La responsabilità di ognuno di noi è trasmettere o meno ad altri questi concetti.
nella comunita’ europea oggigiorno,la Germania fa’ quel che vuole,idem la Francia e l’Olanda e la Norvegia.Non sono pertanto d’accordo con quanto sopra espresso.
Veramente Renato la prospettiva che propongo è assai piu ampia; Se comincia a diffondersi l’idea che un qualunque soldato di una qualunque nazione, debba anteporre gli interessi dell’intero pianeta a quelli della sua nazione di appartenenza, ne consegue che diventano praticabili solo conflitti locali e molto ristretti, che non mettano in crisi la fitta rete di interdipendenze che ormai ci legano tutti per garantire il nostro benessere. Forse non ci avevi pensato, mi auguro che tu cambi presto idea , un caro saluto.
Il soldato è concepito per difendere la sua patria.. e il concetto di patria è la sua nazione di appartenenza. .
L’Europa non è una patria ne esprime il suo concetto di patria, è un numero di nazioni dove economicamente convergono decisioni economiche di pochi a prenderne e molti a versare… il cosiddetto sistema ad imbuto….
Appunto! cio che era valido fino a ieri, oggi non lo e più! ogi il nostro relativo benessere non deriva piu solo dalla nostra citta , regione o nazione ma addirittura dall’intero “sistema mondo” e lo sarà ancora di piu in futuro. la dimostrazione la hai sotto i tuoi occhi se guardi con obbiettività! cambiare idea a volte è una positiva crescita , riflettici per favore.